08 VITTORIO SGARBI 2020 - Betty Vivian

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Vittorio Sgarbi

Ci sono viaggi in paesi lontani che portano il segno dentro di noi per sempre.
Può essere una piacevole usanza appresa durante una vacanza e mai più lasciata una volta tornati a casa, può essere un modo di sentire le cose che è cambiato per sempre grazie alle persone del posto che abbiamo incontrato. E possono essere i colori e i paesaggi di cui ci siamo innamorati e che finiscono per mancarci per sempre, col ricordo che va a un nuovo luogo del cuore, vissuto in un particolare momento della giornata, cercando di ricordarsi i profumi di una natura diversa dalla nostra. Questo è il caso dell'artista Betty Vivian e dei suoi ricordi, che continuano a vivere dal Brasile con amore sulle sue coloratissime tele, dalla terra che l'ha ispirata e addirittura incoraggiata a continuare nella pittura a un certo punto della sua vita. E la tavolozza dei colori di Betty Vivian ci porta proprio lì, sulle spiagge e tra le foreste brasiliane, dove la luce e la temperatura sono vivide e accese in un lussureggiante tripudio naturale di foglie e frutti. Il colore non presenta una texture materica ma liquida, stemperata in una fluidità che nulla toglie alla vivacità della palette della pittrice. La saudade si fa sentire nelle raffigurazioni piene di affetto nei confronti del Paese che la accolse con la famiglia: il Brasile di Vivian è ancora lì, trasportato dal ricordo alla tela, con soluzioni fortunate. È infatti una pittura che mette allegria, spensieratezza e restituisce gioia di vivere, esattamente i sentimenti che allacciano l'artista alla sua vita brasiliana. Senza dimenticare che serve bravura per rappresentare la felicità in pittura, e quella che per esempio esplode nel sorriso dell'esile giovane sulla spiaggia, nel“Pescatori di futuro” di Vivian, già dal titolo ci rimanda alla contentezza di esser vivi, che non è poco.

 
Personale del 04 giugno 2021, Roma, Galleria La Pigna
La tecnica utilizzata da Vivian è materica. Le pennellate sono pastose e dense. Successivamente il colore viene esteso e diluito diventando fluido, le forme si dissolvono per diventare un amalgama cromatico che sfiora l’astrattismo. La pennellata risulta così molto libera grazie al minimo riferimento a forme reali. Osservando da vicino la superficie delle sue opere ogni riferimento certo a soggetto e sfondo sparisce. Sembra che l’autrice si lasci guidare dal puro piacere di spalmare colori sulla tela. Si intravedono tracce dell’astrattismo lirico americano del secondo dopoguerra.E’ l’acqua la costante presente nelle sue opere, specchio che riflette la luce mossa dalle increspature prodotte dal vento. I soggetti vengono rappresentati con diverse condizioni climatiche e vari angoli di osservazione. Il cambiamento della luce genera il divenire, trasformazioni continue capaci di muovere emozioni in chi guarda.Lo spazio tridimensionale emerge raramente, sembra annullato dalla rappresentazione e questa modalità accentua la dimensione onirica priva di riferimenti riconoscibili. La superficie diventa quindi ambiguamente leggibile e si avvicina ad un’opera astratta.E' lo smarrimento dello sguardo che vaga sulla superficie alla ricerca di un punto fermo. La composizione diventa così uno spazio infinito nell’attimo eterno.La liquidità trasparente confonde i confini appena accennati, creando un tutt’uno tra figura e sfondo. Chi esercita sull’altro il condizionamento, la figura o lo sfondo? L’artista sembra non voler scegliere, e credo che sia proprio questa la forza delle sue opere.Quello tra acqua e filosofia è un amore che inizia 26 secoli fa. Da Talete a Eraclito, da Platone ad Aristotele passando per Empedocle e Ippocrate. L’acqua da sempre ha influenzato il pensiero dell’uomo che proprio in quell’elemento ha trovato la chiave alla base della genesi di tutte le cose. Acqua come fonte di vita, medicina, metafora del fluire degli eventi, elemento in cui tutto si dissolve. Dalle pitture rupestri all’arte rinascimentale, in cui diventa simbolo di purezza attraverso il rito battesimale, dalla corrente impressionistica fino all’arte moderna e contemporanea. Tra tutti gli elementi naturali l’acqua è quella che ha dato maggiore ispirazione all’arte. Sia per le sue caratteristiche di trasparenza e fluidità, sia per il forte significato simbolico che le è da sempre attribuito dalla filosofia e dalla mitologia.Vivian sembra aver colto la potenza dell’acqua, la sola capace di raccontare ilo nostro eterno divenire, la nostra perenne inquietudine, quel movimento necessario all’emozione, all’Amore.
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